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di Fabio Folla
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Categoria: Poesie
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Mercoledì, 01 Febbraio 2012 12:01
Giangilberto, l'asinello
� un gran lavoratore,
pensa che il mondo � molto bello
e vuol esserne fautore
Esce di casa tutto gasato
cerca un lavoro che vale
ma la cosa che ha trovato
� un lavoro interinale
Non fa in tempo ad imparare
a cucire le cravatte
che lo obbligano a cambiare
e va ad ammazzar blatte
Vuol cambiar e per�
incappa nell'articolo 18
o nel malefico cococopro
e si trova ancora capisotto
A frenar il suo estro
in questo modo contorto
� il dover decifrare i contratti capestro
e il trattamento di fine rapporto
Ma c'� una cosa che lo ammalia
una bella tranquilla assunzione
perch� no anche all'Alitalia
e si becca la cassa integrazione
Per sfuggir dai manager ladroni
dei caporali fa il bracciante
poi lavori in vecchi capannoni
ed � vittima di incidente menomante
Da quel d� non vuole pi� saperne
ha sentito di morti bianche
sui tralicci o nelle cisterne
le sue orecchie ne sono stanche
"Il lavoro fa male" grida
"pi� non mi fregherete"
di nessun pi� si fida
ne sindacato, ne cavalier, ne prete
Senza lavoro ne pensione
testimonia col suo raglio
che metter nel lavoro la passione
� un'arma a doppio taglio
Ma la cosa che lo consola
di non aver la pensione
� che non � vittima sola
� con milioni di persone.